Notte fonda.
Salii le scale e mi buttai sul letto.
Guardai lo schermo sopra di me,le immagini di "Babel".
Mi si presentava davanti agli occhi l'immagine di una sordomuta in una Tokyo caotica e decadente...
Altre storie di individui distanti,di destini che si incrociano.
Abbassai solo il volume dello schermo e invece ascoltai il Cd,le musiche della colonna sonora di Gustavo Santaolalla come in sovraimpressione; questa che da una parte è confusione,dall'altra tentativo di lottare contro questa confusione,di mettere le cose insieme,di far sì che le immagini non siano una (quella che vedo),ma una e più,e che parlino,invece di stare lì e farsi guardare. I primi brani allontanavano la tensione emotiva provocata dalla visione dell' episodio,c'era molta oscurità in quella storia,e risultavano molto piacevoli,intensi ("Deportation-Iguazu"),a tratti leggeri ("Masterpiece"). Il cellulare cadde a terra.
Di nuovo una lotta all'interno dell'immagine muta,e fuori sentii un altro modo di viaggiare,e di nuovo di viaggiare oltre quelle figure.
"Bibo no Aozora-Endless Flight" mi trovò supino,a guardare il soffitto,e sentivo il corpo e il sapore della sua bocca,la udivo muoversi.
Undici minuti che si macchiavano di rosso.
Ancora lo schermo e poche sequenze.
Due persone urlavano parole che non sentivo.
Stava succedendo qualcosa di strano ma venni preso dal suono della chitarra. Non riuscivo a muovermi,poi mi sentii come se dondolassi avanti e indietro e mi sembrava che tutto intorno si espandesse.
Naturalmente erano undici minuti in cui andava tutto bene,fino a quando con "Tribal" ritornò un parapiglia festoso e infine con "Babel" ,quel sentire,fu improvvisamente meraviglioso,tre minuti e venti secondi.Repeat.
PLAY > BABEL - MUSIC FROM AND INSPIRED BY THE MOTION PICTURE
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