In questi giorni,dopo cena,ho finito di leggere After Dark di Murakami Haruki. La copertina del libro dice tutto. Eri dorme,sta dormendo,e i personaggi con le loro storie ruotano intorno a questa bella ventunenne chiusa in una stanza che non si può svegliare,finchè... Ma Murakami è bravo nel descrivere l'ambiente di questo quartiere,nella città di Tokyo,che nessuno di noi potrà ritrovare o riconoscere sicuramente,e nel condurre il nostro sguardo come se fossimo dietro una videocamera tra le vie,le case,osservando dall'alto le cose e i nostri personaggi,fin dentro questa misteriosa stanza,la stanza di Eri.
C'è una scelta, una visione quasi cinematografica nell'illustrare questa stanza,e penso a tutte quelle Stanze,camere nere,le camere dei segreti,le camere gialle,quelle rosse ,le camere-celle,che ci hanno raccontato e che abbiamo visto sul grande Schermo. Dietro le parole c'è uno scrittore che si finge regista,o meglio,cameraman e questo si infila,si getta in quella realtà,uno sguardo che è inquadratura,le parole definiscono,delimitano,chiudono dall'alto il nostro spazio visivo,l'immagine e la forma che quelle prendono.E dal nostro punto di osservazione, riusciamo a vedere solo ciò che lui vuole.Finchè l' intreccio che si dipana e si chiude (cosi' sembra) nell'arco di una notte,segnato dal passare delle ore, lascia aperte altre possibilità,prima che le tenebre (della notte) tornino a visitarci.
Ora esco...dalla stanza!
Buon Ferragosto!
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