domenica, ottobre 11, 2009

Why can't we live together

In questi giorni ho riscoperto,riletto il romanzo breve di Eric-Emmanuel Schmitt,Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano. Una bellissima storia di amicizia,affetti,iniziazione alla vita,quasi un classico si potrebbe pensare,le parole scivolano via semplici e ritroviano le idee di tolleranza,rispetto,di ricerca,scoperta e mutamento di se stessi e dell'altro.Monsieur Ibrahim e la sua bottega aperta di notte e la domenica,e l'adolescenza difficile del piccolo-grande Momo- Mosè. L'arabo e la lezione sul sorriso e la religione sufi,la ricerca della felicità nascosta tra le pagine del suo Corano. E appare anche una certa mitologia dei luoghi,dello spostamento,il ritornare verso qualcosa che ci riporta alle origini,alla riscoperta delle nostre radici e degli affetti originari,c'è una fuga ,ritorno verso il mare,ma soprattutto riscopriamo Parigi,il mito di Parigi,quella che conosciamo,quella strana via,Rue Bleue,un quartiere popolare negli anni sessanta,dove i nostri protagonisti condividono questa singolare amicizia . Incantato dalle pagine della visita al monastero Tekké,una sorta di danza rituale,dove si gira su se stessi fino a perdere l'equilibrio,si perdono tutti i punti di riferimento reali e l'odio cola via un pò per volta,si gira su se stessi e intorno al proprio cuore,che è il luogo della presenza di Dio...Più il corpo diventa pesante,più lo spirito diventa leggero...
Esiste anche una bella versione cinematografica,diretta da F. Dupeyron e interpretata dal grande Omar Sharif,e ricordo bene tra le altre cose,il tema musicale,quel pezzo bellissimo intitolato Why can't we live together...

Da Rileggere e rivedere.

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PLAY > Sleeping States - In the Gardens of The North
- Maximilian Hecker - One day

giovedì, ottobre 08, 2009

Kill Hans

Il ritorno di Tarantino. Ho visto Inglourious Basterds,questo è,ordinariamente,stilisticamente un film di Tarantino,ma è anche,straordinariamente come un fiume in piena,perfettamente Cinema,nella ricostruzione della storia,pieno di citazioni,con un cast eccezionale. Insegue i luoghi del cinema a lui cari,e in un Cinema si svolge la seconda parte e il finale della storia,scorre con un gioco di rimandi,perfetta l'invenzione dei suoi personaggi,intrisi di sangue e violenza,anche troppo,e d'ironia.La follia individuale e collettiva rappresentata si compiace della banalità del male.Penso alla scena in cui i gerarchi nazisti assistono alla proiezione di un film di propaganda e ridono deliranti di un massacro gigantesco. E nell'elenco dei riconoscimenti,ci mettiamo anche alcuni momenti con dei dialoghi micidiali,come in altri suoi lavori.Penso alla sequenza iniziale con il lungo interrogatorio del Colonello delle SS,Hans Landa,interpretato da questo bravissimo e sconosciuto (per noi) Christoph Waltz,e l'altra sequenza in cui,per la prima volta si ritrovano,faccia a faccia, lo stesso colonello e la giovane sopravvissuta ebrea Shosanna. E in un finale terribilmente bello, brucerànno tutti i nazisti,intrappolati dentro il Cinema,un grande fuoco di celluloide,mentre proiettata sul grande schermo,Shosanna annuncia la propria vendetta.