Ieri al cinema,ho visto Slumdog Millionaire.
E bravo Danny Boyle! Una storia semplicissima,due fratelli,uno bravo e l'altro cattivo,gli slums di Mumbai,l'amor perduto e la bella Latika,la vincita milionaria da sogno.Altre situazioni a metà che si moltiplicano e ricostruite perfettamente in flashbacks,molte battute di dialogo scontate. Cose già raccontate certo. Ma alla fine quelle che contano sono le immagini,le immagini da Boyle. Bastano le prime scene a dare un senso a questo gioco elementare,ma non banale,di immagini.Mi ripeto,è necessario.
E quello che mi ha colpito,un buon motivo per amare questo film,è proprio il flusso di immagini parallele,e la velocità,i giochi di colori. Non c'è illusione,eppure si racconta di un sogno,ma la magia stà tutta nella bellezza delle singole immagini che corrono a velocità diverse. Spettatore distante dall'apparente banalità della trama,rimango colpito dal bravo Dev Patel,dalla figura meschina di Prem (il conduttore),superbo Anil Kapoor. Questo è anche un film musicale,percorso dal ritmo incalzante,dal canto,dal suono.Ci aggrappiamo alle note di Allah Rakha Rahman che reggono quelle immagini parallele,vediamo scene diversissime tecnicamente( la camera digitale che corre,stacchi improvvisi o lenti,passaggi da un primo piano all'altro e poi all'improvviso...),suggestivo spartito visivo.
Finale con balletto in stile Bollywood musical. E i miei amici lasciano la sala,basta per loro,mentre resto ancora lì.Nella sequenza finale,la musica non mi molla,mi afferra,mi stringe all'ultimo sorriso tra Jamal e Latika,nell'illusione di fermare le immagini.
Buona Visione.
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