venerdì, marzo 13, 2009

Imaginary-Imagination


In queste sere, prima di sorvolare questa dura vita,in mezzo a un bel sogno magari,ho riscoperto due libri . Il primo è Il Dono di Gabriel,la storia di un quindicenne che,dopo la separazione dei genitori, deve crescere in fretta. Gabriel ama disegnare,ha sempre con sè un blocco e attraverso l'immaginazione riesce a superare,interpretare gli accidenti della vita,ma non solo. Disegnare,usare l'immaginazione. C'è chi disegna,chi canta,chi sogna,abbiamo mille modi per riempirci la testa,amare,innamorarsi è immaginarsi,realizzare qualcosa,e lascio ad ognuno di voi,la libertà di scegliere il proprio oggetto d'amore. La storia di Gabriel in qualche modo mi ha fatto apprezzare nuovamente alcune cose semplici,forse ripeterlo è banale,ma è cosi.Quando Gabriel incontra l'amico del padre,Lester,un musicista famoso,si scambiano delle impressioni,sulla musica più bella,i libri più belli,su tutte quelle cose belle e un pò folli che ci regala tutta l'arte...Che cos'è l'arte se non scrivere,colorare,scarabocchiare? La tela bianca,il pentagramma,la dura pietra,il foglio, tutto parte da qui...
Lester e Gabriel parlano anche del talento,ma questo è un altro discorso,noi non siamo artisti,ma ugualmente ci piace essere un po folli,sognare e non parlo di incubi. Il dono di Gabriel è un bel libro sul mondo,la memoria e l'immaginazione,e in queste sere,leggendolo, ho ripreso a sorvolare la vita.Ho ripreso a ricostruire questo tempo che sfugge via,ho riscoperto la possibilità di fermarmi a pensare,i pensieri più belli.
L'altro volume,è un bellissimo mattone di duecentonovanta pagine. L'Immaginario di Jean-Paul Sartre.Il filosofo francese durante la sua adolescenza a La Rochelle leggeva,leggeva moltissimo,i romanzi dell'epoca,quelli psicologici,i romanzi d'avventura,la letteratura popolare. E poi per diventare un grande filosofo ci vuole talento,anche qui.Solo uno grande come lui,che ha letto tantissimo,poteva donarci un saggio importante sull'immaginazione e sull'immaginario. Un futuro scrittore-filosofo doveva, deve leggere molti libri. E con la filosofia,le teorie e le idee, ritrovo un modo di sorvolare il mondo,anche se ci possono sembrare buffe astrazioni .
Il senso e l'essenza delle cose. E nell'immaginario ritroviamo le idee sull'immagine,sul rapporto immagine-realtà-coscienza e alla fine la riflessione si sposta sugli aspetti del reale,quel reale che non è mai bello. La bellezza è un valore che possiamo riferire soltanto all'immaginario di una coscienza, affascinata da un dramma teatrale,da una sinfonia...l'arte,e una volta giunti al termine di quella contemplazione,riprendiamo nuovamente contatto con l'esistenza,come quel dormiente che si sveglia...il disagio che si prova al termine di un bel film che ci ha tenuti incollati alla poltrona,dopo i titoli di coda,riprendiamo con difficoltà il contatto con la realtà...
"Il reale non è mai bello"...
Leggendo:
Il Dono di Gabriel di Hanif Kureishi
Jean-Paul Sartre, L'imaginaire.Psychologie phénoménologique de l'imagination.

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